Il Contropremio
Casino del Sole, 24 Giugno 1970
Cari amici,
vi scrivo da Montecalvo in Foglia
-nel Montefeltro, vicino a Urbino-. Non cercatemi a Roma, in via della
Croce, né da Cesaretto, né a piazza del Popolo.
Sono qua, la casa è freschissima e fuori
mi godo la vista delle balle lasciate dalla mietitrebbia sui campi, e ogni
tanto ci passo intorno con la mia Giulietta Sprint e faccio finta di essere in
go-kart.
Mi
godo molto anche le querce di cui questa zona è ricchissima, al contrario di
Piazza di Spagna. Ce n’è una che fa ombra alla casa, è bellissima e centenaria,
giorni fa l’ho salvata dalla processionaria. La casa dove abito con i miei è
un po’ in basso, vicino al fiume, ma basta superare due curve e si apre la
vista al meglio del Montefeltro.
I calanchi a destra e a sinistra,
trattenuti un po’ dalle ginestre, lasciano lo sfondo al monte Carpegna, e ai
Sassi Simone e Simoncello. In avamposto, vicino a noi, c’è la Torre Cotogna,
dove si scontravano i Montefeltro e i Malatesta. Urbino è vicinissima.
Ma adesso vi dico perché vi scrivo: voglio
farvi un invito e sono curioso di sapere quanti di voi troverò liberi da
impegni di mostre, presentazioni di libri, convegni e premi. Qui non ce n’è. Io
sono libero e vi vorrei tuttiqua, il 23 Luglio, per il Contropremio.
Con affetto
Giambattista Vicari
La lettera arrivò in molte parti
d’Italia - Roma, Bo-logna, Genova, Torino, Firenze, Reggio Emilia - e anche
oltralpe e oltreoceano, nelle case di Italo Calvi-no, Jean Ferry, André
Frénaud, Jean Tardieu e Gabriel Zaid.
Nel giro di due settimane
arrivarono le risposte: lettere, cartoline, disponibilità, giustificazioni.
Vicari, tra una gita in go-kart e
l’altra, raccoglieva le adesioni e cominciava a pensare a dove alloggiare i
suoi ospiti: - Se viene Calvino lo faccio dormire nella Rocca di Montefiore, se
viene Manganelli lo faccio dormire nel castello di Tavoleto, se vengono Frénaud
e Tardieu li mando in quella di Sassocorvaro, Ferry, sia che venga sia che non
venga, lo mando a Pietra-ubbia, non c’è albergo ma è il posto più suggestivo …
Forse immaginava già un rally tra
le rocche del Montefeltro a prelevare e riaccompagnare gli amici.
Ci furono alcune defezioni.
Calvino scrisse da Parigi di non poter partecipare:
Caro Vicari,
ti ringrazio per l’invito, verrei da te volentieri; per “godere
dell’atmosfera della vostra casa operosa e ospitale e della tua vita patriarcale” oltreché di
quella magnifica caciotta per la quale andiamo matti in famiglia: stiamo
tagliando l’ultimo quarto in fettine sempre più sottili, ormai impalpabili,
presi dal terrore che da un momento all’altro finisca…
“Vi auguro spassi e bisbocce al contropremio.”
Tuo I.C.
continua....
Anna Busetto Vicari, Il Contropremio, Raffaelli editore, Rimini, 2009